Catia Silvestri

Coach Olistico

Cos’è per te il talento?

Il talento è una piccola porta che risiede in ognuno di noi, al di là della quale c’è una luce immensa dove tutto è possibile! E solo vivendo con leggerezza, combattendo le proprie insicurezze, dando spazio ai propri sogni, è possibile aprirla. Quando finalmente riesci ad esprimere te stessa, sentirti appagata e amando il lavoro che fai è solo allora che stai esprimendo il tuo talento.

I tre valori per te irrinunciabili 

Onestà, Rispetto, Famiglia.

Un libro che ti rappresenta 

Il gabbiano di Jonathan Livingstone.

Di cosa ti occupi attualmente?

Mi occupo di Pranoterapia, Reiky Usui e Karuna, cristalloterapia, trattamenti energetici andini, massaggi ayurvedici, shiatsu e metamorfico. 

Sono socio di Mahel Il cuore e l’anima nelle mani. Ci occupiamo di crescita personale legato al benessere attraverso percorsi interiori: meditazione, viaggi sciamanici, trance dance, percorsi al femminile, sciamanesimo, soul healting, laboratori creativi per bambini, despacho/mandala. Organizziamo viaggi in Sardegna per lavorare a livello energetico nei siti sacri. Nel mio lavoro esprimo me stessa e lo definisco uno scambio d’Amore, le persone vengono da me e si affidano, il minimo che posso fare è cercare di riportare equilibrio e serenità nell’altro. Capita che le persone entrano appesantite ed imbronciate e vederle uscire con il sorriso non ha prezzo, a volte basta un contatto, un tocco d’amore, perché il corpo si rilassi. Se sarai riconoscente per la loro fiducia in te e per il fatto che ti lasciano agire su di loro tutto fluirà al meglio e solo allora abbandonerai la tecnica e ti farai guidare dalla tua anima, non sarà più un toccare fisico bensì l’energia comincerà a fluire si scioglieranno blocchi e tensioni più profonde, ed è per questo che amo quello che faccio.

Il progetto personale e/o professionale che ti ha dato lasciato il maggior impatto emotivo?

La nascita di Mahel. Aver incontrato dei grandi Maestri e aver ospitato ed organizzato workshop e serate esperienziali come Don Juan Nunez del Prato (antropologo andino) con la tradizione andina, Don Francisco Apaza (discendente degli Incas ), Bhola Banstola (antropologo nepalese) sciamanesimo nepalese himalayano e stiamo solo all ‘inizio.

Se ci fosse il Ministero del Wellness quali sarebbero le tre azioni concrete che attueresti nei primi 100 giorni di governo?

  1. Sicuramente aumenterei la qualità della vita, dando spazio all’espressione del proprio talento e della propria creatività con laboratori vari mirati alla crescita personale.
  2. Inserirei dei buoni benessere (tipo i buoni pasto) dove ognuno potrebbe scegliere l’attività antistress che più gli si addice, con la possibilità di usufruire di massaggi e trattamenti benessere.
  3. Renderei gli ambienti di lavoro più leggeri offrendo una volta a settimana lezioni dello yoga della risata (dirigenti compresi).

Sei una wellness coach che si avvale di diverse tecniche tra cui quelle ayurvediche. In base alla tua esperienza personale/professionale come percepisci il rapporto tra queste tecniche “alternative e la Società? Come si evolverà in futuro questo rapporto?

Sicuramente noto sempre più apertura, le persone hanno sempre più voglia di stare bene, di ritrovarsi e tornare alle cose semplici che la vita ci offre. Finalmente si presta più attenzione all’essere dando spazio alla propria crescita interiore e al vivere sano, si rispolverano antichi rimedi magari dei nostri nonni. Negli anni passati si è dato spazio al consumismo, alla carriera, al voler emergere a tutti i costi. Tutto questo non ha fatto altro che accrescere il nostro ego, la nostra voglia di potere e di renderci una società super stressata che non si accontenta mai di ciò che possiede perché c’è sempre qualcosa di meglio da conquistare. Per fortuna ci stiamo ravvedendo e l’era del consumismo inizia a scemare, ci avviciniamo ad altre culture magari più semplici più spirituali e ci meravigliamo se serenità è uguale a semplicità. Rimaniamo affascinati da alcuni popoli che apparentemente non hanno nulla ma i loro occhi dicono il contrario perché sono pieni di luce e serenità.

Come ti vedi tra 10 anni?

Come mi vedo? Continuerò la mia crescita sperimentando, studiando e magari incontrando altri grandi Maestri, preferisco non proiettarmi al futuro ma godermi il qui e ora. Se invece penso a Mahel la vedo cresciuta e stimata su tutto il territorio nazionale e non solo, perché siamo una bella squadra complice, con un obiettivo comune fare sempre quello che fa stare bene noi e gli altri.

Come immagini l’Italia tra 10 anni?

La immagino in ripresa perché l’unione fa la forza! Siamo un popolo di grandi valori, di grandi talenti e soprattutto di grande cuore!

Se l’Italia fosse una canzone 

La cura di Battiato, perché è ora che cominciamo a prenderci cura del nostro paese.

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