Davide Sagliocco

Chef & Docente

Cos’è per te il talento?

Il talento è una qualsiasi inclinazione naturale nello svolgere bene un’attività particolare. È una dote che si ha fin dalla nascita e deve essere coltivata per poterla sfruttare nella propria vita di tutti i giorni. Secondo me ognuno è portato per qualche cosa di particolare solo che non si manifesta finché magari chi possiede quel talento non ci stimola a coltivarlo. A volte non si sa di avere talento in una cosa ma si scopre grazie ad altre persone che ti stimolano a fare determinate cose oppure anche da una passione, un sogno nel cassetto che inizi a fare può nascere un talento.

I tre valori per te irrinunciabili 

Umiltà, penso che sia la grandezza dei saggi. Professionalità, nel lavoro. Passione, per tutto quello che amo, soprattutto per la cucina.

Un film che ti rappresenta

Vacanze di Natale, perché adoro il Natale, perché il film che vedevo sempre con gioia con tutti i miei fratelli.

Di cosa ti occupi attualmente?

Attualmente mi occupo di formazione, infatti sono Docente di Tecnica di Cucina presso i centri professionali alberghiero di Roma, insegno presso il Centro di Formazione Alberghiero di Castelfusano, Roma. FoodBlogger ossessionato dalla cucina e dalla fotografia, divido la mia vita tra la scrivania e i fornelli…per passione, infatti ho un Blog di cucina dove racconto la mia cucina e non solo. Mi piace condividere la passione, la tradizione e la buona cucina con tutte le persone che amo.

Il progetto personale e/o professionale che ti ha dato lasciato il maggior impatto emotivo?

Tanti!!! Una su tutte la possibilità di aver cucinato per il Cardinale Joseph Ratzinger oggi Papa emerito. Insegnare ad un corso di cucina socialmente utile che ho portato avanti con i ragazzi delle case famiglia di Roma. Dove mi sono ritrovato a fare da tutor, a insegnare loro tutto, una grande lezione di vita ed emozioni. Ma anche il social eating con Eataly è interessante, cucinare a tema in un luogo esclusivo.

Se fossi il Ministro della Cultura quali sono i tre provvedimenti che attueresti nei primi 100 giorni di governo?

La cultura è una cosa profondamente seria, e profondamente importante, specie in Italia, ovvero nel paese in cui si acquistano meno libri, si leggono meno quotidiani. Sicuramente incentiverei aperture dei musei gratis per i ragazzi fino a 18 anni e incentivi per i più anziani. Metterei piccole borse di studio alle scuole elementari e alle scuole medie per aumentare l’entusiasmo e la competizione tra i ragazzi. Più progetti culturali internazionali soprattutto nelle scuole professionali, legati ad una conoscenza religiosa e culturale.

Sei Chef e Docente presso le scuole alberghiere della Provincia. In base alla tua esperienza come riesci a conciliare il tuo stile di vita personale con quello di chef professionale?

È una domanda molto difficile. Per trovare il proprio stile in cucina, soprattutto nella figura di Docente ci vuole tempo, molto studio, sacrificio e umiltà. Per il resto, mi piace lavorare con i miei alunni a stretto contatto, quasi come un’esecuzione di una ricetta a quattro mani, con attenzione, amore e condivisione. Il risultato può anche essere un piatto semplice, ma ugualmente pieno di qualità e gusto e tradizione.

Come percepisci il rapporto tra Cibo e Società? 

Nella società odierna influenzata dalla comunicazione globale, l’alimentazione rappresenta un ottimo indicatore per quel che riguarda la determinazione della qualità della vita. Essa inoltre è uno strumento fondamentale per l’educazione, per la prevenzione delle malattie e per la promozione ed il mantenimento di uno stato di salute ottimale. L’alimentazione, inoltre, offre molti spunti di crescita personale, culturale ed umana. Seguire un regime alimentare corretto significa anche vivere in modo migliore alcuni aspetti della vita: infatti il cibo riunisce la famiglia, rinsalda i legami ed il dialogo e crea occasioni per incontrarsi e fare festa. Il cibo, sin dall’antichità, ha da sempre esercitato una forte influenza sulla società e sui comportamenti sociali. Molti sono i riferimenti al cibo in ambito religioso (basti pensare alle nozze di Cana, alla moltiplicazione dei pani e dei pesci e all’ultima cena), ed artistico (le opere raffiguranti la natura morta, tra cui “Il canestro di frutta ” di Caravaggio). Ogni popolazione nella storia si è occupata con molto interesse di preparazioni, cotture ed accostamenti: imparare a conoscerle ci da anche la possibilità di accostare e registrare le diversità tra i popoli. La storia dell’alimentazione è un continuo di sorprese e di gusti, sapori e profumi. Inoltre la problematica della fame nel mondo riguarda più di un terzo della popolazione mondiale e, quindi, rappresenta un fattore che insidia la stabilità sociale e politica. È opportuno quindi considerare l’alimentazione uno strumento di comunicazione, incontro, pensiero e condivisione in famiglia e nella società e rappresenta una modalità di scambio di esperienze ed idee con gli altri.

Come t’immagini tra 10 anni?

Sicuramente un po’ più vecchio, ma sempre pronto a mettermi in gioco in nuove avventure di vita e di lavoro.

Come immagini l’Italia tra 10 anni?

Sicuramente più competitiva, più bella e con una marcia in più specialmente per i nostri giovanni, che sono il nostro futuro.

Se l’Italia fosse un film
Pane, amore e fantasia, film del lontano 1953, diretto da Luigi Comencini, ma sempre attuale, uno spaccato dell’Italia che cambia.

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