Parlaci della tua attività. Com’è nata l’idea di fare il commerciante di tessuti e abbigliamento?
L’attuale negozio è stato fondato nel 1962 da Biagio Fonderico, mio padre, che acquisisce i locali commerciali da un celebre bottegaio di tessuti.
Nel mentre riteneva completata la sua esperienza in “venditore di piazza, il fu Biagio si cimenta nell’avvio di un’attività a posto fisso con energia e animosità proprio di quelle giornate intense e sempre spese nell’accontentare le tante richieste. I primi clienti furono le numerose sarte e nonne servite a domicilio fin a quel momento, adesso entusiaste di recarsi in città presso quello che di lì a breve sarebbe diventato un negozio di pregio. Nel 1989 con il completamento degli studi, accedo alla guida della neo costituita “I Fonderico” con il principale obiettivo di attualizzare le linee di vendita. Ormai il mercato esigeva prodotti nuovi e quindi alle tradizionali specialità di biancheria per la casa si affiancano man mano finissima lingeria, veri e propri abiti per la casa, abbigliamento mare con costumi e accessori, e da ultimi, complementi d’arredo e corredino per neonato con coordinati e culle.
Qual è il piatto della casa? Ovvero, la tua specialità che sai fare meglio…
Con l’attuale organizzazione del punto vendita, restiamo esperti in prodotti conformati nel campo della lingeria uomo donna, abbiamo un’esperienza pluriennale nella vestibilità differenziata nel campo dell’abbigliamento mare, camicie e abiti su misura da uomo. inoltre abbiamo un’ampia scelta di tessuti e colori per il confezionamento di biancheria per la casa su richiesta. Ma quello che mi sento più specializzato è capire in breve tempo qual è l’esigenza del cliente che ho difronte ricercando prontamente la soddisfazione. Trasmettere la competenza del settore non imponendo le proprie scelte ma accostandosi alla volontà dell’interlocutore, non dimenticando mai il suo budget.
Carmine Fonderico
Cos’è per te il talento?
Il talento è difficile definirlo perché riguarda una sfera con una vasta ampiezza. Ognuno ha in sé del talento che è difficile da esprimerlo, ancora di più trasmetterlo. Oggi per talentuoso potrebbe essere definito il conoscitore delle cose. L’informato. Più sai, più sei informato, più stai sul pezzo. Ma le conoscenze se non elaborate nel momento giusto, nel contesto adatto, finiscono per restare notizie e non farti elevare dalla massa. Per cui, per me il talento è la capacità di distinguersi dalla massa.
In che posizione ti trovi attualmente sulla Mappa dei 4 Spazi Antropologici?
Nord-Ovest.
Che ne pensi del nuovo Ovest, lo spazio del sapere e dell’innovazione?
L’ovest è la parte sinistra, quella in cui ho meno fiducia. È la mia parte debole. Se poi è diventato la spazio del sapere è perché per l’Ovest si intende l’America, il nuovo mondo, dove l’uomo riesce in tutto con la finanza e le energie, trascurando e talvolta sottomettendo coloro che detengono le risorse. Le innovazioni in questo contesto sono una precisa evoluzione delle cose, ma spesso tanta innovazione non si trasforma in progresso, trascurando il ritmo naturale delle cose.
Nei prossimi anni che stile di vita intendi adottare?
Il mio stile di vita nei prossimi anni sarà sempre più orientato alla famiglia nel senso stretto della parola, trascurando purtroppo il tempo per gli approfondimenti propri dell’età scolare. Il tempo stretto dedicato al lavoro, ma in diminuzione, per far spazio alle necessità dei figli e un briciolo di forma fisica.
In conclusione, lasciaci una tua personale visione sul futuro del lavoro. Come pensi evolverà il mondo del lavoro e delle imprese? Quali sfide e opportunità per lo sviluppo e la valorizzazione dei talenti?
Del lavoro nel futuro ho una visione spezzata a metà: un verso corre in modo estenuante verso il successo, l’altro desidera la riscoperta della quiete lontano dalle resse.
Opportunità di sviluppo significa approfittare del progresso, della velocità, ma i talenti che saranno capaci di reagire saranno sempre in misura minore perché il tempo per valorizzarli sarà sempre meno.