Il tuo campo: che cos’è, come funziona

Il tuo campo è quello spazio ibrido che nasce da uno strano rapporto: tra le micro-situazioni di tutti i giorni e il tuo talento emergente che spinge per uscire.

A volte questo rapporto può rivelarsi un vero e proprio braccio di ferro senza tregua. Si verifica quando il talento e il contesto non riescono, per i più svariati motivi, a trovare un compromesso, un “accordo”. Emergono subito chiaramente una serie di domande chiave da porsi:

  • Il tuo potenziale talento è integrato nel contesto in cui vivi oppure no?
  • Se sì, a che livello di profondità è coinvolto nel contesto sociale e culturale?
  • Se trovassi una città, un’azienda o un gruppo sociale che rispondesse ai tuoi bisogni socioculturali inespressi, ti trasferiresti in quel luogo?
  • Come fai a capire quando un contesto è adatto a te?

Mi rendo conto che sono domande difficili a cui rispondere. Sono intricate, insidiose, rischiose. È tutto vero. Non sempre è facile capire i meccanismi sottostanti a ciò che viviamo in prima persona. Non ce ne accorgiamo (forse) volontariamente, ma a livello inconscio sì. Benissimo. Perché quando ci sentiamo straniti a causa di fattori di stress, depressione, noia, disagio sociale e disorientamento, il nostro inconscio (e il nostro corpo) ci avvisa in tempo, si fa vivo per dircelo chiaramente che un certo contesto non fa per noi. Ci manda un preavviso. Tutto sta a capire se siamo in grado di cogliere questi segnali provenienti dal ventre. Andiamo per gradi. Cominciamo dal significato che diamo al concetto di campo in questa sede.

Potremmo definire il tuo campo come:

L’area o spazio di applicazione che si crea quando le tue attitudini o talenti primari trovano una stretta e feconda sinergia con i valori, le passioni personali, le skill professionali e i saperi acquisiti durante percorsi di apprendimento formali, non formali, informali.

Tutti questi 5 elementi contribuiscono a formare un sistema che genera meccanismi in grado di creare e sviluppare il tuo campo se ben incanalati e indirizzati su obiettivi ben precisi. Secondo le nostre analisi sul campo, su persone in fase di transizione personale e/o professionale che abbiamo intervistato negli ultimi 3 anni, sono emerse tre tipologie di scelta di campo:

  1. Entrare in un campo già esistente
  2. Miscelare il campo esistente con elementi innovativi
  3. Creare il tuo campo

A ben vedere, si può notare come queste tre opzioni rappresentino una sorta di scala sequenziale che parte dal livello più superficiale ed immediato (opzione 1) a quello intermedio (opzione 2) e infine al livello più profondo (opzione 3) ovvero la scelta di creare il tuo campo.

Entrare in un campo già esistente equivale a scegliere l’offerta che più si avvicina alle nostre corde e alle nostre predisposizioni naturali (si spera!) tenendo in considerazione l’ampiezza del mercato professionale, le prospettive di crescita futura, la credibilità e la reputazione sociale. Last but not least, la mentalità che si acquisisce. La mentalità si cala direttamente nella realtà, nei nostri comportamenti, nelle dinamiche relazionali, lavorative, sentimentali. È croce e delizia. Parte tutto da lì. Allora, secondo te, quanto è importante capire bene la differenza tra la tua mentalità individuale e quella del gruppo di pari che frequenti o collettiva in cui metti radici?

Per ovviare al problema, bisognerebbe prevenire invece che curare. Ciononostante, non è mai troppo tardi per porvi rimedio. Il sistema formativo Homo Talent nasce proprio allo scopo di aiutarti a scovare e definire la tua mentalità e praticare l’arte del riposizionamento. Voglio dirti una cosa molto semplice, e credo molto realistica: negli anni a venire, il riposizionamento personale/professionale, chiamiamolo ibrido, sarà un’attività molto praticata nel mercato del lavoro e degli stili di vita. Perché in un mondo che non ti dà più le coordinate e la rotta, sei tu che devi crearle. Il riposizionamento vuol dire acquisire l’abilità di gestire i cambiamenti e le transizioni, sfruttando i vantaggi e limitando i rischi.

Il processo di trasformazione sociale ed economica scaturito dalla crisi finanziaria del 2008, il perdurare della crisi stessa a distanza di circa dieci anni e altri segnali eloquenti, ci ha fatto comprendere come ci sia in atto un cambiamento di paradigma che coinvolgerà la natura strutturale della società e dell’economia mondiale. In parole povere, è già cambiato e di molto, il nostro modo di fare economia e di stare insieme agli altri. Ci troviamo nel bel mezzo di una (grande) transizione epocale delle società in cui viviamo, che lascia un alone d’incertezza permanente nelle nostre anime, ma anche nuovi e incontaminati spazi da conquistare, scoprire, sviluppare. L’era del web e della realtà aumentata, la società del sapere e i collettivi intelligenti, ha messo in crisi il tempo e lo spazio come concezioni assolute. Quello che si riferisce comunemente alla nozione di destrutturazione dello spazio-tempo.

Miscelare il campo già esistente con elementi innovativi è il livello intermedio. Questo livello di scelta, ti permette di fare un passo in avanti o salto di qualità verso la creazione del tuo campo. Se ci pensi bene, è un buon compromesso tra quello che vuole il contesto e quello che vuoi tu. Tutti noi. La scelta è più sofisticata, consapevole, scaturita da una precedente fase di sperimentazione. È il momento in cui dopo aver fatto un’esperienza necessariamente duratura, riflettiamo su di essa e traiamo conclusioni. Ovvero teorizziamo l’esperienza che abbiamo vissuto. In questo frangente, non è raro che il soggetto, cioè tutti noi, abbia il bisogno di sofisticare quello che fa abitualmente e renderlo più coinvolgente. Sia da un punto di vista cognitivo, sia dal punto di vista emotivo. Si alza il livello di complessità, cambiano i bisogni. Dipende anche ovviamente dalle mentalità in azione dei soggetti coinvolti che rispondono in modo diverso agli stessi stimoli o pressioni del contesto. Il livello intermedio si è dimostrato un buon campo di allenamento utile a fare il salto di qualità.

La terza tipologia di scelta, che è quella di “creare il tuo campo“, è il livello più profondo che richiede anche un maggior investimento energetico, oltre che lavorativo ed economico. Perché si tratta di costruire da (quasi) zero un sistema più complesso, strutturato su più livelli. In realtà, la fase di startup del tuo campo può essere creata e sviluppata in parallelo alla tua attività ordinaria e ufficiale, risparmiando tempo e soldi, sfruttando la metodologia che Homo Talent ha implementato.

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