1° Maggio. Festa Internazionale dei lavoratori. Ufficialmente stabilita a Parigi il 20 luglio del 1889. A ratificarla furono i rappresentanti dei partiti socialisti e laburisti europei riunitisi nella capitale francese per il congresso della Seconda Internazionale socialista. Dalle sue origini è trascorso più di un secolo. Tanti avvenimenti sono passati sotto ai ponti: rivoluzioni politiche che hanno segnato un’epoca, due guerre mondiali scaturite in Europa, la nascita del fordismo e l’avvento dell’industrializzazione di massa, la caduta dei regimi fascisti e nazisti, la ricostruzione post-bellica, il piano Marshall, la guerra fredda, la Perestrojka, la crisi petrolifera, le lotte sindacali, la liberalizzazione del mercato del lavoro, lo sviluppo di Internet e la diffusione dei social network, la nascita delle startup e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, fino ad arrivare al Covid e alla diffusione della pandemia globale. Ultimo evento spartiacque, in ordine temporale, che sta ridisegnando il significato del lavoro e abituando milioni di persone in tutto il mondo a ripensare al proprio stile di vita. In forma ibrida, bilanciando ritmi e obiettivi lavorativi con ritmi e obiettivi personali. Sotto il segno delle vocazioni.
Mai come oggi, così sentite e percepite vicine alla nostra portata. Mai come oggi, abbiamo a disposizione gli strumenti e la consapevolezza per fare il grande salto di qualità. Mai come oggi, possiamo rendere la nostra vita un progetto di benessere sostenibile in cui la gratificazione professionale e quella personale si fondono all’unisono. Mai come oggi, abbiamo bisogno di risvegliare il nostro potenziale dormiente. Mai come oggi abbiamo il diritto e il dovere di andare a scavare, come se fossimo dei “minatori dell’anima“, alla ricerca e all’estrazione del petrolio del XXI secolo: il talento.
L’articolo 1 della Costituzione Italiana recita:
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Sia chiaro: Onore, stima e tanto rispetto al lavoro e ai lavoratori di tutte le epoche e di tutto il globo. Senza nulla togliere niente a nessuno, senza fare torti a chi ha lottato per il riconoscimento sacrosanto di diritti inalienabili e senza disturbare il sonno dei benpensanti. Mai come oggi, avremmo bisogno di riscrivere l’articolo 1 della nostra Costituzione, in una versione aggiornata ai tempi che corrono. Che sappia re-interpretare il mondo slegato dalle logiche e dalle ideologie del secolo scorso:
L’Italia è una Repubblica, fondata sul talento.
La sovranità appartiene alle comunità sociali, che la esercitano nelle forme e nei limiti della dignità e della libertà personale.
Buon Nuovo 1° Maggio a tutti!