Tatuatore
Cos’è per te il talento?
Per me il talento non esiste. Per me esiste la passione, la costanza e l’amore. Riuscire a dipingere, scrivere o suonare distintamente. Insomma, fare arte per me è questione di ripetizione e di allenamento per raggiungere l’eccellenza. Credo esista una inclinazione alle arti, poi il talento se vogliamo dargli questo nome, conta poco se non viene alimentato. Non nasci imparato, impari a farlo bene, penso sia questa la differenza.
I tre valori per te irrinunciabili
La passione, la tenacia ed il rispetto.
Un libro che ti rappresenta
Ultime notizie dal sud di Luis Sepúlveda.
Di cosa ti occupi attualmente?
Tatuaggi, viaggi e quadri. Soprattutto tatuaggi a cui devo tutta la mia passione. Dopo la mia permanenza a Roma, città che amo e che porto nel cuore da quando sono ragazzino e che ha permesso di esprimere la mia arte. Adesso mi sono trasferito a Lima, città nativa, dove ho uno studio che si chiama Death or Glory Tattoo – ma tutti mi conoscono come Kafes – e che chiunque abbia voglia di venire è il benvenuto. Sarà inoltre uno studio d’appoggio anche per tutti i tatuatori italiani che vogliono venire a trovarmi.
Il progetto personale e/o professionale che ti ha dato maggiori gratificazioni?
Avrò avuto sui 18 anni, contattarono me e altri due graffitari per una campagna pubblicitaria, dovevamo dipingere una tavola di compensato con spray e ci avrebbero pagato anche bene, pranzammo con gente dello spettacolo e andammo a milano per l’occasione, tutto spesato. Qualche mese dopo mentre andavo al liceo, mi accompagnava mia madre in macchina se non ricordo male, mi sono ritrovato un cartellone pubblicitario in piena tuscolana con dietro il mio graffito, e due modelli davanti. Nonostante gli altri due graffitari fossero più tecnici e grafici e apprezzati, scelsero me, perché io facevo lettere e loro personaggi. Loro venivano sempre scelti per fare lavori io quasi mai… tie’! Hanno scelto me alla fine!
Se fossi il capo del governo o il sindaco della tua città quali sarebbero i primi tre provvedimenti che inseriresti in agenda nei primi 100 giorni?
Istruzione istruzione ed istruzione. La ricchezza di un popolo sta nella sua cultura.
Partendo dalla tua esperienza personale/professionale, come pensi che evolverà il mondo dei tatuaggi?
Credo che il mondo del tatuaggio, e spero che lo resti sempre, sarà meritocratico e giusto. A differenza della vita e del fato, è capace di premiare chi ha speso del tempo a disegnare e lo fa con passione.
Come ti vedi tra 10 anni?
Come adesso ma più bravo.
Come immagini l’Italia tra 10 anni?
Meglio di quello che è adesso, gli italiani sono un popolo di pensatori e di curiosi, nonostante molti siano criticabili, molti sono persone incredibili e alle quali devo tutto il mio bagaglio culturale.
Se l’Italia fosse una canzone
Don chisciotte di Guccini. Perché è visionaria, pazza, eroica e sognatrice. Ha solo bisogno di crederci sul serio, deve combattere l’ingiustizia, si dà da fare se la motivazione è forte.