Jole Rotello, romana, è una mobile marketing specialist. Crede che il talento sia un dono da utilizzare a favore della comunità di riferimento.
Cos’è per te il talento?
Il talento è un dono o una inclinazione naturale che ognuno di noi possiede in maniera minore o maggiore e che viene riconosciuto per il suo valore di utilità sociale all’interno di una data comunità di riferimento.
I tre valori per te irrinunciabili (in ordine d’importanza)
Libertà di espressione, Dignità del lavoro, Crescita individuale.
Un libro che ti rappresenta
La Valle dell’Eden di John Steinbeck.

Di cosa ti occupi attualmente?
Sviluppo applicazioni per cellulari con particolare attenzione alle esigenze delle associazioni di categoria, dei giornali, delle radio radio e delle tv locali, dei centri medici estetici e veterinari e delle imprese turistiche.
Il progetto personale e/o professionale che ti ha dato maggiori gratificazioni?
Lo sviluppo del portale SuperAbile per conto di Inail nel 2006: il primo portale della PA ad alta accessibilità per le esigenze dei cittadini diversamente abili.
Se fossi il capo del governo o il sindaco della tua città quali sarebbero i primi tre provvedimenti che inseriresti in agenda nei primi 100 giorni?
Ottimizzazione dei trasporti pubblici, sostegno all’innovazione tecnologica, politiche di inclusione sociale e di parità di genere.
Partendo dalla tua esperienza personale/professionale, come pensi che evolverà il mondo del mobile marketing?
Il mondo del Mobile Marketing è una realtà imprescindibile, verso cui l’intero mondo tecnologico sta convergendo. Lo smartphone è una sorta di protesi con cui conviviamo molte ore al giorno e su cui transita parte delle nostre capacità sociali e di comunicazione. È una realtà con cui tutte le aziende dovranno fare i conti per adattarsi, quanto prima, a sfruttarne appieno le potenzialità di questo strumento.
Come ti vedi tra 10 anni?
Serenamente in pensione e dedita a progetti di sviluppo sociale tramite dispositivi mobili, in particolare relativi alla promozione del territorio.
Come immagini l’Italia tra 10 anni?
Purtroppo non ho previsioni particolarmente rosee, finché le attuali politiche non si svincoleranno dal ragionare sull’oggi e non si concentreranno invece sulle esigenze di domani. Senza una prospettiva credibile di sviluppo, il reddito verrà trattenuto come liquidità immediata e non usato come investimento per l’aumento della spesa. La disoccupazione andrà ad aumentare, in mancanza di creazione di nuove prospettive di sviluppo ed investimento che generano opportunità imprenditoriali.
Se l’Italia fosse una canzone
La leva calcistica del ’68 di Francesco De Gregori.