Cos’è per te il talento?
Il talento è qualcosa che si coltiva, bisogna però percorrere strade che ti mettano in condizione di imparare a comunicare empaticamente col tuo io interiore. Raffinandosi nel tempo si trasforma in capacità di sapersi adattare ai cambiamenti e di saper ribaltare la prospettiva tradizionale con cui si osservano criticità ricorrenti.
I 3 valori più importanti per te
Rispetto, onestà, gentilezza.
Un film che ti rappresenta
Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo.
Di cosa ti occupi attualmente?
Sono architetto, Phd e computational designer dunque sono spesso focalizzato su tematiche inerenti all’architettura, al design di prodotto, alla rappresentazione del mondo costruito e, in modo particolare, al design computazionale – un nuovo modo, un nuovo linguaggio di fare, ricercare e pensare alla progettazione in senso lato.
Il progetto personale e/o professionale che ti ha dato maggiori gratificazioni?
Solo per questioni cronologiche la possibilità di guadagnarmi sul campo, senza alcun supporto, un posticino nel mondo del lavoro. Un percorso iniziato durante gli studi universitari in cui ho sempre affrontato le criticità da un punto di vista differente e sempre innovativo. Una bella gratificazione è stata la presentazione del progetto della Apple iOS Developer Academy, assieme a tutti i membri del comitato tecnico della Federico II, in presenza del Rettore Manfredi, dell’ex Ministro Giannini e di Lisa Jackson.
Se fossi il capo del governo o il sindaco della tua città quali sarebbero i primi tre provvedimenti che attueresti in 100 giorni?
- Pari opportunità lavorative e di studio per tutti, stabilendo criteri meritocratici ferrei (Intelligenza razionale ed emotiva);
- Agevolazioni economiche per chi dimostra valore sul campo;
- Diritto alla famiglia per i giovani cittadini.
Partendo dalla tua esperienza personale, come pensi che evolverà il tuo settore professionale?
Il settore dell’architettura e del design è in rapido mutamento poiché fortemente trainato dalle nuove tecnologie informatiche, tuttavia non molte realtà istituzionali hanno colto il cambiamento per tempo. Il pensiero computazionale applicato alla progettazione rappresenta il vero volano al modo di fare architettura, al modo di progettare – il BIM (Building Information Modelling) è solo la punta dell’iceberg e troppo spesso specchietto per le allodole – bisognerà sempre più spesso svincolarsi dai limiti imposti dai software (ri-programmando) per comprendere ed interagire con la natura che ci circonda. Gli ultimi esperimenti che ho proposto sul mio sito web sono stati tutti realizzati in un garage o semplicemente in una piccola stanza e tanta voglia di fare – tra 5 o 10 anni non ci sarà più alcuna distinzione tra architetto ed ingegnere, probabilmente parleremo di “experience designer” (proprio come per i videogames).
Come ti vedi tra 10 anni?
Vorrei vedermi in famiglia, accanto alle persone care, accanto a collaboratori e amici che condividono con me passioni ed interessi. Spero di avere ancora tanta curiosità e forza nell’affrontare i temi seri della vita. Perché no, magari anche a capo di una start-up…chissà.
Come immagini l’Italia tra 10 anni?
Dopo la prima vera prova di sopravvivenza, unione e solidarietà in questi tempi di pandemia (in cui il nostro Paese sta dando l’esempio)…mi auguro che l’Italia risulti migliore di come abbiamo imparato a conoscerla e viverla sino ad oggi.
Se l’Italia fosse una canzone o un libro
Nessun dorma – Turandot, Giacomo Puccini.