Silvio Auriemma

Cos’è per te il talento?

Diciamo che non è facile dare una definizione di talento che possa essere universale; diciamo che può essere comunemente asseverato ad una dote. Da appassionato di filosofia mi piace mutuare la definizione Kantiana che lo individua come quell’elemento che “da la regola all’arte”. In realtà io credo che in ognuno di noi sia insita una peculiare capacità ma che il differenziale che consenta alla stessa di emergere – e quindi essere apprezzata come talento – sia rappresentato dalla passione che, assieme alla curiosità ed alla tenacia, consente al talento di vivere ed evolversi e, se possibile, migliorarsi. Nel mio caso credo sia rappresentato dalle idee libere e dall’audacia.

I 3 valori più importanti per te

Beh coerentemente a quanto scritto prima sul talento tenacia, senza dubbio, anche nel sostenere il proprio pensiero, poi, rappresentando la base interiore della vita di ognuno di noi, l’ambizione e la felicità (con tutte le difficoltà connesse al suo raggiungimento).

Un film che ti rappresenta

Sarebbe banale, data la mia professione, dire l’avvocato del diavolo, ed allora dico “La meglio gioventù” (anche per il richiamo a Pasolini).

Di cosa ti occupi attualmente?

Sono avvocato penalista, cassazionista e docente universitario.

Il progetto personale e/o professionale che ti ha dato maggiori gratificazioni?

Senza dubbio le mie pubblicazioni – adoro il mio lavoro (o quel che ne rimane) in generale però ogni qualvolta sono riuscito a restituire la libertà personale ad un mio assistito ne sono uscito molto gratificato. La libertà personale è un valore assoluto, ed in questi giorni tragici di reclusione obbligata per il coronavirus ce ne stiamo tutti rendendo conto.

Se fossi il capo del governo o il sindaco della tua città quali sarebbero i primi tre provvedimenti che attueresti in 100 giorni?

Attuare senza dubbio il liberismo secondo le linee indicate da Adam Smith: 1) Libera iniziativa privata; 2) Equilibrio del mercato; 3) Esclusione dello Stato ed equità fiscale.

Partendo dalla tua esperienza personale, come pensi che evolverà il tuo settore professionale?

Bella domanda, ci troviamo noi avvocati ad affrontare una grave crisi dovuta principalmente ad una profonda dequalificazione professionale che ha comportato un livellamento deciso verso il basso, anche della preparazione media dei giovani colleghi. Tutto questo sta allontanando da questa professione i giovani, sempre più propensi a cercare un impiego con meno sacrificio. Mi auguro che proprio questa selezione naturale che si sta evolvendo di anno in anno porti poi ad una progressiva ripresa della avvocatura, con iniezione di persone realmente motivate e preparate.

Come ti vedi tra 10 anni?

Quasi sessantenne ma circondato di persone che mi vogliono bene e mi apprezzano e questo sia in famiglia che nel lavoro di studio, magari con un po’ di tempo in più da dedicare alle mie passioni. Spero non sia una utopia.

Come immagini l’Italia tra 10 anni?

Davvero difficile poter fare una previsione, ciò che è certo è che oggi siamo completamente fagocitati da una profondissima crisi sociale ed economica ed è complesso capire a cosa ci porterà. È pero un giudizio prognostico da fare, anche perché il futuro è un’immagine nella quale ci proiettiamo sempre più di frequente, utilizzando le nostre personali memorie del passato, che – se vuoi – è un discorso paradossale, ma le memorie in realtà sono le uniche risorse di cui disponiamo. Spero che nel prossimo futuro, quando ci troveremo a dover affrontare scelte politiche e di sistema che possano permettere alla nostra nazione di reagire in modo da poter garantire alle future generazioni quella sensazione di benessere, che abbiamo vissuto negli anni 90 e 2000, possiamo dar fondo a quelle nostre memorie e capire quali siano gli errori da non commettere più, ripartendo proprio da quelli. Ed allora più che una previsione non posso che rivolgere a tutti noi un auspicio: riusciremo a risollevarci!

Se l’Italia fosse una canzone o un libro

Faccio riferimenti a titoli che sento attuali. Libro: “Caos Calmo” di Sandro Veronesi. Canzone: “La storia siamo noi” di F. De Gregori.

 

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